Test genetici e nuove prospettive nella prevenzione e terapia dei tumori ereditari

Salve sono il professore Liborio Stuppia, professore ordinario di genetica medica presso l'Università degli Studi Gabriele d'Annunzio di Chieti Pescara. In questa lezione vi esporrò le principali novità nel campo della genetica oncologica e soprattutto  come i test genetici ci permettono di intervenire in maniera rilevante nella prevenzione e nella terapia di diverse forme di tumore. 

I numeri del cancro in Italia, dopo gli aggiornamenti 2020, continuano ad essere impietosì e ci dicono che questa malattia non va scomparendo sul nostro territorio, ma è sempre molto presente. I numeri ci dicono soprattutto che ormai ci sono  delle realtà consolidate riguardo ai tipi di tumore più frequenti nella popolazione. Nel sesso maschile abbiamo una prevalenza del tumore della prostata soprattutto nell'età adulta, mentre, prima dei 50 anni, il tumore più frequente è al testicolo.

Nelle femmine abbiamo invece, in qualsiasi età, una prevalenza netta del tumore alla mammella; sarà proprio il tumore alla mammella il modello che ci guiderà in tutta la lezione, per quanto riguarda il processo di identificazione delle basi genetiche ereditarie dei tumori. Ci sono delle forme tumorali che sono in aumento, un esempio di esse sono i melanomi, che hanno avuto il maggior incremento medio annuale sia negli uomini, che nelle donne. Questo ci dice che ci sono dei tumori che sicuramente stanno aumentando, perché sono collegati al nostro stile di vita in particolare, specialmente da quando l'esposizione al sole  provoca ( a causa dei danni nell’atmosfera) una maggiore esposizione ai raggi ultravioletti. L'esposizione al sole è diventato un fattore di rischio per il cancro, e ha causato quindi  l’aumento di incidenza di questi tumori della pelle. 

Sono in diminuzione invece altri tumori, soprattutto quelli dell'apparato gastroenterico (stomaco, fegato e vie biliari), perché sono tumori per i quali stanno funzionando gli screening di prevenzione. Si ha finalmente una riduzione nei maschi del tumore al polmone, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione verso i rischi del tabacco. Nelle donne invece ancora non riusciamo a ottenere lo stesso effetto, perché l'incidenza del tumore al polmone nelle donne è in aumento. È cresciuta negli ultimi decenni l'abitudine al fumo nel sesso femminile; le proiezioni per il futuro continuano a parlare di un numero grande di casi di tumore circa 195.000 casi di tumore nei maschi in Italia e 182.000 nelle donne; le proiezioni ci dicono anche, che per il futuro, mammella e prostata rappresenteranno le due più gravi emergenze, rispettivamente nella donna e nell'uomo.

Per affrontare questa epidemia ovviamente il passaggio fondamentale è quello dalla medicina generica alla medicina di precisione. La differenza è che fino ad oggi abbiamo approcciato la malattia allo stesso modo per ogni paziente e solo in seguito le terapie sono state adattate al loro risultato, mentre l'approccio del futuro è quello di analizzare i pazienti prima di sottoporli alle terapie. Quindi nel cancro la medicina di precisione significa poter adattare le terapie al profilo genetico dell'individuo, ma significa anche intervenire sulla prevenzione, andando ad individuare per ogni singolo individuo qual è il suo rischio individuale di sviluppare alcuni specifici tumori rispetto al rischio generico della popolazione. Prevenzione e medicina personalizzata a volte hanno un significato non solo medico ma anche un significato sociale e culturale.

Nel nord gli inviti allo screening  hanno raggiunto il 98% delle donne e la partecipazione all'invito è stata del 62%.Se andate al sud, soltanto il 59% delle donne sono state raggiunte, quindi la partecipazione del 47% non deriva da una cattiva volontà delle donne ma semplicemente meno donne sono state informate. Qualcosa di simile lo vedete per lo screening del colon retto dove il 98% dei pazienti ricevono l'invito al nord e il 59% al Sud, lo stesso anche ovviamente per lo screening cervicale. Ora è evidente che fin quando non riusciamo in qualche modo ad estendere l'invito alla partecipazione agli screening a tutta la popolazione allo stesso modo, avremo dei problemi nella prevenzione e ciò non è più accettabile.

Dobbiamo incominciare a capire un concetto fondamentale: perché a delle persone viene il cancro? Fondamentalmente la genesi del cancro è un interfacciarsi di fattori di rischio individuali, cioè i fattori di rischio propri dell'individuo  ed i fattori di rischio ambientali. Quindi ognuno di noi ha un suo fattore di rischio proprio che deriva dal suo profilo endocrino-metabolico e da quello immunologico e dai fattori di rischio ambientale. A seconda dell'interfaccia tra questi due fattori di rischio avrete una quantità di tumore che deriva da fattori di rischio ambientali e altri che invece derivano dai fattori di rischio dell'individuo. 

Distinguere queste due categorie ci permette di fare la prevenzione in modo molto più mirato; fondamentalmente noi abbiamo due grandi sfere di interesse, una è l'ambiente (l'alimentazione, l'esposizione al fumo e all'alcol, la sedentarietà) e poi ci sono i fattori intrinseci che cambiano nel corso della vita (il nostro rischio aumenta con l'invecchiamento). Il nostro codice genetico non rimane identico durante la vita, poiché i nostri geni cambiano le loro attività e, man mano che si va avanti, riescono di meno a contrastare lo sviluppo delle cellule neoplastiche. 

Se noi volessimo riassumere i meccanismi molecolari della genesi del cancro, dovremmo partire da una cellula normale e dire che a questa cellula normale succede qualcosa, perché ci possono essere degli agenti ambientali che danneggiano il DNA o va incontro a mutazioni  (ciò avviene perché i nostri sistemi di replicazione del DNA non sono perfetti, quindi in alcuni casi l'individuo può sviluppare un tumore anche se non ha esposizione ambientale particolare e  non ha una suscettibilità genetica). Questo danno al DNA può subire due sorti: può essere riparato o, se la riparazione fallisce, si possono progressivamente accumulare mutazioni nelle cellule, che alterano delle caratteristiche (inibizione da contatto, alterazione dei geni che reggono l'apoptosi); alla fine, progressivamente, queste cellule diventano delle cellule neoplastiche. Andare a conoscere esattamente i passaggi molecolari che portano alla genesi del tumore ci permette di intervenire a livello di prevenzione e di terapia.
 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Farnaci e cure: oggi" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della prof. Liborio Stuppia

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