Le meningiti in Italia

Salve a tutti da Carlo Signorelli, questo è ulteriore contributo nell'ambito del corso FAD sulle politiche vaccinali in Italia, in riferimento anche al periodo post-pandemia è delicato alle meningiti. Questo è un contributo che ho preparato insieme a una mia collaboratrice, la dottoressa Sara Cataldi, che interverrà nella seconda parte di questa lezione. Le meningiti, con particolare riferimento alla meningite meningococcica. Quest’ultima ha una caratteristica particolare, quella di avere un numero limitato di casi in Italia all'anno (circa 200), ma ha una letalità rilevante(8-10%).  Rispetto a tutte le altre malattie, anche alcune prevenibili con il vaccino tipo l'epatite B, il rotavirus e la varicella, sono in numero maggiore, ma i rischi di complicazioni gravi di mortalità sono in numero nettamente inferiore. Altre malattie come la rabbia, l’ ebola o il colera, hanno una letalità a maggiore, ma per fortuna sono malattie che in Italia noi non abbiamo e non vediamo (salvo qualche caso). La malattia della meningite meningococcica è quella più alta letalità tra quelle circolanti e non è quindi un caso che spesso, anche uno dei pochi casi faccia notizia. La trasmissibilità di questa malattia è piuttosto bassa e quindi si tratta sempre di focolai con numeri piuttosto ristretti di persone colpite, spesso bambini e adolescenti.Ma quando succedono, spesso questi casi sono piuttosto gravi. Questi numeri riferiti agli anni 2014-2015-2016, evidenziano la distribuzione dei decessi per meningite meningococcica. Parlando di meningite meningococcica, dobbiamo anche tenere presente che abbiamo qualche bias legato alla mancata registrazione e alla mancata notifica di alcuni di questi casi.  I numeri sono abbastanza ridotti, ma giustificano una grande attenzione rispetto a questa malattia e con il consiglio forte di utilizzare gli strumenti di prevenzione disponibili (ci riferiamo in modo particolare ai vaccini disponibili contro queste malattie). Proprio in Toscana ci sono stati dei periodi in cui questa malattia ha destato parecchie preoccupazioni alle autorità sanitarie. Anche in Lombardia è stata fatta poi una disamina dell'andamento dei casi e dei decessi.

Ricordiamo che le meningiti sono trasmesse per via aerea e quindi, da quando abbiamo avuto l'introduzione delle misure di prevenzioni utilizzate per il covid-19, tutte le malattie trasmesse per via aerea hanno avuto un beneficio. Infatti la prevenzione con le mascherine, con l’igiene personale e con le distanze, hanno avuto di riflessi positivi. Questo non significa che dobbiamo abbandonare le pratiche vaccinali, anche perché abbiamo davanti un periodo di diminuzione di queste restrizioni.  Esiste in Italia un rapporto pubblicato periodicamente dall'istituto superiore di sanità, che analizza e sorveglia l'andamento delle malattie batteriche invasive in Italia. Ecco questi dati ci fanno vedere in maniera molto chiara come nell'anno 2020, quindi l'anno della pandemia, si sono decisamente ridotti tutti i tipi di meningite.

Questo è un dato confortante, ma che non ci deve far ritenere esaurito il problema (il fatto che ci sono stati dei cali nelle vaccinazioni durante questo periodo ci deve indurre a incentivare una ripresa per delle coperture ottimali che eliminino facciamo scendere questi casi). I vaccini contro la meningite meningococcica, su cui focalizzare l'attenzione in questa lezione, sono sostanzialmente tre: il vaccino dell’ antimeningococco B (che viene somministrato il primo anno di vita e che è stato recentemente introdotto con il piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019), abbiamo poi  l'antimeningococco C (che da molto tempo si somministra nel secondo anno di vita con un richiamo nell'adolescenza) e adolescenti ima usando il vaccino tetravalente a c w y (suggerito dall’ultimo piano per il richiamo per gli adolescenti), che contiene i siero gruppi che circolano (quindi questo tipo di richiamo può favorire una protezione su più larga scala)
 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Vaccini 2.0: il libro bianco. Le politiche vaccinali in Italia pre e post pandemia"  e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del prof. Carlo SIGNORELLI -  e dott.ssa Sarah CATALDI

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