Introduzione

Benvenuti in questo nuovo corso di BBC dedicato alle politiche vaccinali in Italia, un corso che ricalca un’attività FAD sul medesimo argomento svolto tempo fa, perché naturalmente parlando di vaccinazioni non può non tenere conto dell'evoluzione delle politiche vaccinali in Italia soprattutto alla luce della pandemia da covid-19 che ha investito il nostro paese Come quasi tutti i paesi del mondo. E allora il razionale del nostro corso, riguarda sempre la descrizione dell'ultimo piano vaccinale approvato (il piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019), ma parlerà anche di quello che è successo sia durante il triennio del piano che non è ancora stato rinnovato ma che lo sarà in tempi brevi, del calo delle vaccinazioni durante il periodo più importante della pandemia e una descrizione anche dei vaccini e di quello che è stato fatto con le politiche vaccinali durante la pandemia da covid-19. I docenti di questo corso sono gli stessi docenti che, con successo avevano partecipato al corso precedente e che affronteranno i diversi aspetti delle politiche vaccinali nel nostro paese, cominciando da questa prima lezione.

Iniziamo dunque a parlare di come sono andate le cose negli ultimi negli ultimi 50 anni, per quanto riguarda le politiche vaccinali, in Italia e facendo un riepilogo di come si sono evolute le politiche vaccinali in diversi periodi. Cominciamo il riepilogo partendo dall’ era delle eradicazioni che è cominciata con l’eradicazione del vaiolo, ma che avrebbe dovuto proseguire con l’eradicazioni di altre malattie tra cui la poliomielite, il morbillo e la rosolia. Vedrete anche delle date che ormai sono superate e che purtroppo per i motivi che poi vedremo, non si è arrivati all'eradicazione come è stato fatto per il vaiolo nel 1978. Questa prima fase delle politiche vaccinali nel nostro paese, ma anche in molti altri paesi europei e nordamericani è stata caratterizzata dal scarso numero di vaccini disponibili e da un intento più volto all'efficacia contro malattie importanti e magari un po' meno legati alla sicurezza, che invece poi diventato un punto di grandissima importanza di tutti i vaccini commercializzati. Obblighi vaccinali per le situazioni prioritarie, ci riferiamo alle malattie più importanti per il quale si è ritenuto opportuno per una serie di motivi inserire l'obbligo, e la convinzione (ahimé errata) che il vaiolo eradicato nel 78 fosse la prima di molte altre malattie eradicate. In effetti il periodo successivo è stato caratterizzato da una serie di vaccini immessi in commercio, che non erano esistenti precedentemente. La seconda fase delle politiche vaccinali in Italia negli ultimi negli ultimi i 45-50 anni, è stata la convenzione che l'obbligo vaccinale non fosse più la via per convincere le persone a vaccinarsi, ma si dovesse andare verso un'adesione consapevole  (il cosiddetto nudging).  L’assessore alla sanità della regione Veneto, Tosi portò all'attenzione degli organi nazionali l'ipotesi di una legge che sospendeva temporaneamente l'obbligo vaccinale in Veneto, come una sperimentazione per questa nuova fase di adesione consapevole. I vaccini, come abbiamo visto, sono aumentati e si è aperta anche la fase dei piani vaccinali nazionali. L'intento era quello di superare la divisione tra le vaccinazioni obbligatorie e le vaccinazioni raccomandate. Le cose non sono proprio andate come si sperava con  questa legge del 2007 in Regione Veneto, che era una delle regioni che aveva le coperture più alte d'Italia, che lentamente negli anni ha avuto un calo nella curva.

Ciò poi ha portato, quando si è svolta la discussione sul nuovo piano di prevenzione vaccinale 2017-2019, anche polemiche e una constatazione: la formula Veneto non era più applicabile ai tempi delle esitazioni vaccinali e la crescente sfiducia della popolazione nei confronti dei vaccini, con anche  la diminuzione sensibile dei vaccinati nei bambini. Siamo negli anni 2010-2015, con tutta una serie di movimenti antivaccinisti, anche qualche organo di stampa si chiede se non ci sia davvero qualche effetto collaterale grave legato alla alle vaccinazioni e addirittura anche iniziative abbastanza forti e contro le vaccinazioni. Dall'altra parte noi abbiamo avuto in Italia sempre una grande cultura delle politiche vaccinali, che ha portato ad avere sempre offerte attive gratuite e l'inserimento di tutte le vaccinazioni del piano obbligatorie e consigliate quei livelli essenziali di assistenza. Abbiamo anche  prodotto vaccini in Italia (nei laboratori della ex Sclavo di Siena, col meningococco B), abbiamo svolto sperimentazioni abbiamo introdotto per primi la vaccinazione di massa contro il vaccino dell'epatite b e del papilloma virus. E infine, in questa carrellata che pone l'Italia all'avanguardia nelle politiche vaccinali, ricordiamo che anche per quanto riguarda il covid-19 quindi sars-cov 2 , l'Italia è stato uno dei paesi che ha avuto le più alte coperture vaccinali nella popolazione di tutta Europa (è stato il secondo o terzo paese addirittura durante l'anno 2021). 
 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Vaccini 2.0: il libro bianco. Le politiche vaccinali in Italia pre e post pandemia"  e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del prof. Carlo Signorelli

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