Integrazione alimentare in Dermatologia tramite Lipidomica - Parte 2

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La medicina molecolare ha come approccio, come abbiamo detto, la membrana cellulare, che chiaramente possiamo dire che la parola chiave sono appunto i grassi e chiaramente, esattamente, com'è la genomica, dove la parola chiave è il DNA e quindi tutto influenza proprio un particolare stato di salute che, logicamente, nella genomica non è altro che la lettura del codice genetico che è influenzato dalla familiarità e dalla predisposizione genetica. E invece, nella lipidomica, il codice è presentato dagli acidi grassi saturi e polinsaturi, dove abbiamo praticamente, l'influenza dei fattori ambientali e quindi anche delle nostre abitudini alimentari, per esempio.

Quindi, non è altro che, a livello della membrana cellulare, così come abbiamo potuto vedere nella distribuzione della membrana cellulare, ogni acido grasso ha una sua specifica collocazione e chiaramente, nel momento in cui noi andiamo ad alterare questo codice che serve appunto per far funzionare meglio la membrana cellulare, è chiaro che noi possiamo avere delle alterazioni di funzione della membrana cellulare, nel senso che venendo a mancare con la dieta alcuni acidi grassi, abbiamo una perdita di un codice di informazione e quindi anche una perdita di organizzazione e omeostasi cellulare. Questo perché, come vi ho detto, gli acidi grassi essenziali che sono gli omega 6 e gli omega 3 sono apportati ed esclusivamente con la dieta. Nel senso che noi abbiamo bisogno, non abbiamo praticamente nell'uomo, non abbiamo la Delta 12-desaturasi, e non abbiamo che ci porta chiaramente alla formazione degli omega 6 e non abbiamo la Delta 15-desaturasi che porterebbe a formare l'acido 3/15, fondamentalmente. Se non introduciamo queste due sostanze con la dieta, noi non saremo assolutamente cadenti e questo che chiaramente compromette le funzioni. Quindi, quali sono le due piste? Quella degli omega 6 e degli omega 3. Con la dieta, allora come potete vedere sulla vostra sinistra, gli omega 6 sono contenuti prevalentemente in una dieta ricca di carne rossa oppure di olio di semi di alcuni tipi di vegetali.

E sono praticamente, rappresentati dal capostipite, l'acido linoleico, che per via di questo enzima delta sarebbe saturasi, si trasforma in gamma linolenico attraverso la lungasi in DGLA e infine l'acido arachidonico che produce, prostaglandine infiammatorie, causando infiammazione. Quindi, fondamentalmente, nelle varie patologie, e in questo caso anche dermatologiche, si è visto che soprattutto in quelle patologie infiammatorie, aumenta tanto la quota di acido arachidonico contenuto a livello delle membrane cellulari. Quindi, fondamentalmente, abbiamo due piste: la pista degli omega 6 e la pista degli omega 3. Dove come capostipite, biologicamente, è l'acido alfa-linolenico. Anche qui ritroviamo una delta sede saturasi, così come nell'acido linoleico. Quindi, queste due piste sono in competizione enzimatica. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che se io mangio più cibi, più omega 6 avendo gli stessi enzimi, andrò verso la pista infiammatoria, cioè nella produzione di acido arachidonico. Se io invece mangio più omega 3, quindi olio di lino piuttosto che pesce, chiaramente gli enzimi verranno sequestrati per questa pista, per la vista degli omega 3. E quindi, fondamentalmente, si avrà la formazione dell'epa fino ad arrivare a quella del DHA. Tenete presente che il DHA è il maggior costituente cerebrale, motivo per cui si cerca di usarlo per la cura dell'Alzheimer. Fondamentalmente, troviamo l'acido alfa-linolenico soprattutto in semi di lino, in tutti e alcuni cibi vegetali. Invece, l'epa nel pesce, anziché nei vegetali. E l'unico costituente dove ce n'è una quantità importante. Allora, come vi dicevo, nella serie degli omega 6 troviamo nell'olio d'oliva, nella carne rossa, latticini, crostacei. Invece, nella serie degli omega 3, soprattutto nel pesce. Anzi, indicano che troviamo solo nel salmone, contenuto nei gamberetti norvegesi.

E l'olio di lino. Quindi, come potete vedere, a seconda del tipo di olio che assumiamo, abbiamo ovviamente un tipo di sostanza che sono gli omega 6 o gli omega 3. Questo è un grafico che fa vedere come variano, praticamente, nel corso degli anni il consumo degli omega 3 e degli omega 6. E si è visto che nel tempo, quindi fino ai giorni nostri, è aumentato il consumo degli omega 6 rispetto agli omega 3. Infatti, se andiamo a vedere questa diapositiva che rimane forse un po' più chiara, vediamo come addirittura da un rapporto degli omega 6 e degli omega 3 di 4 a 1 si passa ai giorni nostri con un rapporto di 20 a 1. Quindi, fondamentalmente, nell'età moderna abbiamo un maggior consumo di cibi infiammatori, cioè che portano a formare delle prostaglandine infiammatorie che logicamente portano a delle alterazioni cellulari. Quindi, anche a delle patologie che all'inizio non sono evidenti, ma che poi si manifesteranno in un secondo momento. E questo è il motivo per cui adesso si vanno a fare le valutazioni proprio sulla cosa che è successa sulla produzione di cosa, nodi pronunciatori di quelli antinfiammatori.

Perché praticamente, se noi andiamo a rivedere la cascata che avevamo visto delle serie dell'acido linoleico e dell'acido linolenico, vediamo che l'acido linoleico porta a formare, diciamo, il DNA porta la formazione di prostaglandine della serie 1 che sono comunque antinfiammatorie, ma soprattutto si porta alla formazione delle prostaglandine di serie 2, che sono invece infiammatorie. E questo, chiaramente, diciamo, non dobbiamo cercare di forzare la nostra dieta, quindi la nostra alimentazione, in maniera da portare a assumere più Omega 3 e quindi le Omega 3, che ci portano poi alla formazione delle prostaglandine di serie 3, che sono invece delle prostaglandine antinfiammatorie. Quindi, noi dobbiamo cercare di cambiare la nostra alimentazione, proprio per fare anche prevenzione.

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad ECM Alimentazione Consapevole e Sana Nutrizione: i casi clinici, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto dalla video lezione della dott.ssa:  Maria Bucci

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