Tutela della salute occupazionale in ottica di genere

Salve, sono Paola Tomao, un Ricercatore, lavoro presso l'INAIL nel Centro di Ricerche di Monte Porzio Catone e dirigo il Laboratorio di Rischio da Agenti Biologici.

Oggi parleremo di tutela della salute occupazionale in ottica di genere cercando di capire come la medicina di genere possa essere applicabile al mondo del lavoro e addirittura rappresentare un valore aggiunto per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Gli argomenti che tratteremo sono appunto: il concetto di gender nelle sue eccezioni (genere/sesso); salute, sicurezza e lavoro; porterò dei dati provenienti dalle banche INAIL sulle denunce di infortunio e malattia professionale;vedremo alcunericerche nel settore occupazionale sviluppate in ottica di genere; vedremo i nuovi scenari ed i nuovi approcci alla medicina di genere anche nel mondo occupazionale; poi mi avvierò alle conclusioni.

Come vi dicevo, faccio adesso unadistinzione tra sesso e genereper capire meglio qual'è la tematica che stiamo affrontando. Per “sesso” si intendono tutte le differenze biologiche tra uomini e donne che sono universali e immutabili.

Per “genere” invece, quelle differenze sociali sempretra uomini e donne, che possono cambiare nel tempo e presentare variazioni tra culture differenti. Oltre a questi fattori, ci sono anche altri fattori che possono comportare una risposta diversa nell'uomo e nella donna e in rapporto anche all'attività lavorativa, e sono quelli che possono incidere sul livello di rischio indipendentemente dal grado di esposizione che potrebbe essere anche uguale tra maschi e femmine.

Perché bisogna parlare di gender nel mondo del lavoro?Bisogna capire quali sono quei meccanismi attraverso i quali le differenze di gender possono influenzare lo stato di salute di un lavoratore; possono influenzare l'instaurarsi di una malattia e il decorso di una malattia; determinare degli outcome di terapia differenti. Questo perché gli uomini e le donne possono essere esposti a rischi diversi perché fanno lavori diversi; possono essere esposti agli stessi rischi ma rispondere in modo diverso. La diversità dei ruoli sociali e di cariche conseguenti, può avere un'influenza sull'esposizione a rischi lavorativi;e altri fattori come dicevo prima, sono rappresentati dagli stili di vita: l'alcol o il fumo; l'attività fisica, l'alimentazione; il peso corporeo possono influenzare in modo diverso gli uomini e le donne, e quindi lavoratori e lavoratrici.L'Agenzia Europea per la Sicurezza e Salute sul Lavoro, che risiede a Bilbao, si occupa da lungo tempo ditematiche relative al mondo del lavoro e svolge ricerche; distribuisce informazioni; sponsorizza campagne di sensibilizzazione in tutta Europa proprio riguardo il mondo del lavoro e la salute e sicurezza, e si sta occupando ultimamente anche dell'aspetto legato al genere. Questo report del 2016 rappresenta un esempio di questo: è un report che riguarda la forza lavoro femminile in Europa. Attraverso la lettura di esso, possiamo evincere alcune importanti risultati: sicuramente negli ultimi decenni, l'aumento della popolazione femminile e impiegata è molto aumentata; è aumentata la popolazione femminile over 50, e soprattutto le donne in fascia di età compresa tra i 20-64 anni, dal 2004 sono aumentate di circa il 20%, e complessivamente la fascia di età 55-64 è quella che ha riportato una variazione maggiore sia tra gli uomini che tra le donne.

Riportiamo infatti questo dato:dal 2002 al 2014 c'è stata una variazione dal 38,4% al 51,8%.Spieghiamo che cosa intendiamo persegregazione verticale e segregazione orizzontale.Per segregazione verticale intendiamo la concentrazione occupazionale di un sesso in precisi settori e professioni, che poi è specchio dell'esistenza di stereotipi sociali di genere, possiamo fare l'esempio della sanità, dove la maggior parte della forza lavoro impiegata in alcune particolari professioni, sono le donne.La segregazione orizzontale invece fa riferimento al fatto che la componente femminile si colloca principalmente ai livelli più bassi della scala gerarchica nell'ambito di una stessa occupazione.Sempre in riferimento a quel report che mostravo poco fa, qui c'è un esempio di segregazione verticale, e quindivediamo le attività nelle quali le donne hanno una preferenza maggiore, esse sono quelle che riguardano una gran fetta dellasanità; gli assistenti al nido; gli addetti alle pulizie; all'industria alimentare tessile; addetti alle lavanderie; alla ristorazione; call center; gli operatori scolastici.Questa invece, come possiamo notare dalla slide, èun'infografica estrapolata da un documento inglese che fa proprio un quadro delle differenze di genere, è in Inghilterra ovviamente, ma questidative li mostro perché sonoabbastanza sovrapponibili agli altri paesi europei.Come potete vedere, in questa piccola immagine,la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro è aumentata drasticamente dal 71 al 2017 passando dal 53% al 70%, e la porzione di donne e madri da sole che lavorano è enormemente aumentata; e le donnediciamo cheabbandonano più frequentemente rispetto agli uomini il lavoro per responsabilità di cure familiari; guadagnano un 20% in meno rispetto agli uomini; si ammalano maggiormente di malattie mentali, anche se poi il 75% dei suicidi riguarda gli uomini; l'obesità grave è molto più alta tra le donne che tra gli uomini.Questo invece èun altro esempio di segregazione verticale relativo agli uomini: gli uomini sono maggiormente impiegati negli autotrasporti;nel settore agricolo e nelle officine meccaniche.

L'OMS da sempre cerca di dare delle indicazioni a tutti i governi del mondo perché abbiano maggiore attenzione al genere nei ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini; nell'accesso alle risorse; nella diversa posizione sociale; e nelle regole sociali. Insistono molto sul monitoraggio delle diseguaglianze e sulla revisione delle politiche sanitarie. Tutto ciò è finalizzato adassicurare la tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro, non soltanto per quanto riguarda le malattie, ma per lo stato di salute in generale.Questi sono due importanti documenti recenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che riguardano proprio questi argomenti, e quindi l'equità, gender e i diritti umani correlati anche al mondo del lavoro.

Sulla sinistra, questo è un altrodocumento simile a quello che avevamo visto prima dell’Agenzia della Salute e Sicurezza Europea, che riguarda proprio la salute e benessere delle donne nel paesi della Regione Europea.

Adesso entriamo un po' nel merito di quello di cui volevo parlare oggi, e cioèqual'è stata l'evoluzione del concetto di genere anche nel mondo del lavoro.Prima di tutto, dobbiamo ricordare laDirettiva quadro europea dell'89cheper la prima volta parla di miglioramento della salute e della sicurezza del lavoro,e quindi da delleindicazioni minime al paesi europei da seguire per il benessere dei lavoratori. La Direttiva del 92 introduce il concetto di miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti o un periodo di allattamento;e si poi arriva alDecreto legislativo italiano 626 in accordo con quanto diceva la Direttiva dell'89 europea,dove viene adottato un approccio neutro, e vedremo ladifferenza con l'attuale Decreto legislativo in materia di salute e sicurezza,questo approccio neutro si limita a prevedere un diverso trattamento tra uomini e donne solo con riferimento ai servizi igienici; lavabi e spogliatoi; nonché a favore delle lavoratrici gestanti e puerpere. La Strategia Comunitaria per la Salute e Sicurezza del Lavoro introduce nel 2002 il concetto di differenza di genere. La legge delega n.123 del 2007che cosa dice?Dice che bisogna adeguarsi a queste norme internazionali ed europee, e lavorare verso una salute e sicurezza nei luoghi di lavoro migliore, considerando anche le differenze di genere e la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati.Successivamente,il Piano Strategico Comunitario 2007-2012parla di migliorare l'attitudine occupazionale delle donne degli uomini e la qualità della vita professionale, e per fare questo bisogna fare progressi nel settore della partita tra i sessi. Il Decreto lgs. 81/2008 che è il decreto sulla Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro, è l'attuale decreto vigente in Italia, e qui si vede come l'evoluzione ha avuto il suo seguito,infatti non parliamo più di approccio neutro, ma di approccio non neutro.E quindila novità del decreto 81 è proprio quella che riguarda la l'equità di genere.

Vediamo più da vicino dove il legislatore ha voluto porre l'attenzione a questa nuova filosofia che deve essere attuata. Il Decreto lgs. 81 abbiamo detto che riguarda la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è strutturato in vari titoli, alcuni riportano delle disposizioni generali, altri portano dei rischi specifici.

L'approccio non neutrale che cosa significa? Significa che è un approccio attento alla soggettività, e fornisce un quadro chiaro e tangibile della realtà lavorativa, sia in termini di prevenzione che di cura della salute, rispettando le diversità tra i sessi.Farò vedere alcuni articoli in cui il legislatore esplicitamente ha voluto mettere in risalto l'attenzione che deve essere fatta tra le differenze di genere. Vediamo qui nell'articolo 6: nella scelta dei membri per la commissione consultiva permanente, il legislatore chiede che vengano scelti anche “coloro i quali abbiano delle specifiche competenze relative alle differenze di genere”; in attuazione delle direttive comunitarie e delle convenzioni internazionali: “promuovere la considerazione della differenza di genere in relazione alla valutazione dei rischi e alla predisposizione delle misure di sicurezza e di prevenzione da mettere in atto”. Riguardo l'articolo 8, esso fa riferimento al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro. L'obiettivo è quello di programmare, pianificare e valutare l'efficacia delle attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,anche in questo caso vediamo che al comma 6 vengono elencate tutta una serie di tematiche che devono riguardare i flussi informativi di questo sistema.

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Genere, Sesso e Salute ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto dalla video lezione della dott.ssa: Paola TOMAO

Paola TOMAO
Primo Ricercatore, INAIL Centro ricerche Monteporzio Catone
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