Farmaci e cure in odontoiatria nel paziente non collaborante: handicap e insufficienza mentale

Salve a tutti, sono Sabrina Santaniello, odontoiatra libero professionista in Roma e all'interno di questa FAD vi parlerò di farmaci e cure in odontoiatria. La lezione verterà in particolare sui pazienti non collaboranti, ovvero i portatori di handicap o insufficienza mentale. Per quanto riguarda la prescrizione di farmaci in odontoiatria, ci si domanda spesso quali siano i compiti dell'odontoiatra e gli eventuali limiti alla prescrizione farmacologica. Questo perchè, nonostante i 41 anni dalla laurea in odontoiatria e i 35 anni dai primi laureati in odontoiatria, ancora non appare chiaro al legislatore, quali siano i farmaci che si possono prescrivere e somministrare rispetto all'iter formativo.

La figura dell'odontoiatra è infatti di nuova acquisizione e viene sancita dalla laurea in odontoiatria 409/85 e all'interno di questa professione infatti figurano: il medico chirurgo (che può esercitare la professione anche senza specializzazione), gli specializzati in odontostomatologia (che riguarda appunto un periodo precedente rispetto ai nuovi laureati in odontoiatria) e  gli odontoiatri. L’odontoiatra ha diversi compiti e limiti nella prescrizione farmacologica, che vengono espressi nella legge istitutiva della professione odontoiatrica 409/85, che nell’ articolo due enuncia che  gli odontoiatri posso prescrivere tutti i medicamenti necessari all'esercizio della professione (ne deriva che, al fine di preservare la vita, l’odontoiatra possa in qualche modo sono ministrare qualsiasi tipo di farmaco utile alla professione). Ne deriva il fatto che si possono prescrivere, sia farmaci comunemente necessari(anestetici locali, antibiotici anestetici analgesici, antinfiammatori), sia altri farmaci per il trattamento di malattie non odontoiatriche ma utili durante l'esercizio della professione. Ne è l’esempio il dentista (che deve eseguire trattamenti che suscitano spesso la paura del cliente), che può ricorrere ad altri farmaci che non sono direttamente legati alla diciamo alla prestazione, ma permettono prestazione migliore (pensiamo per esempio alle benzodiazepine). Pertanto è necessario che l'odontoiatra sia informato sulle indicazioni e le controindicazioni dei farmaci che hanno poi ovviamente una ricaduta anche nel comparto odontoiatrico.

Tipico l'esempio delle benzodiazepine che in caso di ansia agitazione possono essere utilizzate in fase di pre o post intervento, soprattutto utili per la premedicazione di pazienti che hanno particolari handicap (quindi di tutte quelle situazioni o condizioni che possono comportare un grave danno o pericolo per la vita del paziente). É ancora più significativo l'utilizzo di farmaci in casi di emergenza durante la prestazione.Inoltre c’è da sottolineare che la determina AIFA del 29 maggio 2012 sancisce in qualche modo che la fornitura e la prescrizione di medicinali a base di atropina, sono ad appannaggio di alcune categorie di medici (tra cui anche gli odontoiatri). Questa normativa non poteva non esserci, perché il paziente rimane sempre al centro della prestazione e quindi non avere la possibilità di utilizzare questi farmaci per gli odontoiatri avrebbe sicuramente creato una disparità rispetto anche a situazioni di rischio per la vita del paziente.

É stata una conseguenza logica  quella di poter far utilizzare anche agli odontoiatri questi medicinali e  la considerazione parte dal fatto che non si parla soltanto di pertinenza, ma soprattutto di perizia e prudenza nella prescrizione e nell’utilizzo. Bisogna essere formati e continuamente aggiornati in quanto il problema riguarda anche la possibilità  di comprendere il tipo di terapia e quindi tutte le sue ripercussioni rispetto a alla somministrazione. Risulta quindi opportuno (visto che tutto ciò ha generato spesso delle polemiche) che tutti i passaggi vengano documentati. Quindi tutto ciò che apparentemente ha  portato il dentista a prescrivere un farmaco non pertinente rispetto alla terapia, è bene che comunque venga sempre contestualizzato e prescritto secondo una logica. Questo soprattutto anche per quanto riguarda l’acquisizione di competenze attraverso: attestati, iter formativi, esperienze cliniche e aggiornamenti.

Questo testo è estratto dal nostro video-corso ECM FAD "Farnaci e cure: oggi" e ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione della dott.ssa Sabrina Santaniello

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