Protocolli sanitari all'arrivo e regolamento sanitario internazionale

Chiaramente il problema immigrazione non può non riguardare anche noi per quanto riguarda il rispetto delle norme, in particolare del regolamento sanitario internazionale di cui diremo a breve. Per quanto riguarda i fenomeni migratori, ci sono sempre stati, da quando esiste il mondo. Noi nella nostra attività, nei porti, in particolare siamo legati al ricordo del migrante che si nascondeva nelle navi da carico e che veniva poi scoperto quando la nave arrivava in porto, si aprivano le stive e a volte si trovavano i cadaveri di questi migranti che avevano sostenuto un viaggio abbastanza difficile, ma era un problema che rimaneva assolutamente circoscritto alla nave; spesso questi clandestini trovati a bordo, venivano lasciati a bordo, quindi non venivano autorizzati allo sbarco ed in genere il comandante della nave, aveva poi l'incarico di riprenderseli, di portarseli, quando la nave ripartiva per poi riportarli, almeno in teoria, nel porto dove probabilmente si erano imbarcati. 

Un fenomeno migratorio pilotato, controllato, fu quello 1979, quando se vi ricordate, un gruppo navale della Marina Militare andò a recuperare le persone che scappavano dopo la caduta del Vietnam del sud e che si mettevano in mare, appunto su quelle barche; la Marina Militare organizzò un'operazione finalizzata al recupero di questa persone, che poi sono arrivati in Italia, a bordo c'era un equipe sanitaria, che aveva tutto il tempo comunque di controllare le persone (io parlo sempre degli aspetti sanitari) prima dell'arrivo in Italia. Molti di loro sono diventati cittadini italiani, quindi parliamo comunque di un fenomeno che è stato controllato, perché li siamo andati a prendere e abbiamo avuto modo anche di verificare chi fossero. Nel 1991, quello che vediamo in questa storica immagine fotografica è l'inizio, per quanto riguarda l'Italia, delle migrazioni di massa. Questa è una nave al porto di Bari come vedete, e lo stato della banchina piena di gente ci fa capire come, per la prima volta in questa circostanza abbiamo avuto a che fare con un grosso problema dell'immigrazione.

Una maggior parte provengono dall'Albania, quindi anche se vogliamo dal punto di vista sanitario, erano persone che grosso modo non è che potessero dare molti problemi. Quello che viviamo oggi invece è quello dello sbarco praticamente quotidiano di migranti che con ogni mezzo prendo il mare dalla Libia, dalla Siria, dalla Grecia, della Turchia. Ormai, in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una forma di migrazione con ogni mezzo e da più parti del mondo. Quindi, abbiamo tutta l'Africa subsahariana, abbiamo la gente che scappa dalla Siria, la gente che scappa dalla Palestina, con più configurazione di questi barconi completamente diversi l'uno dall'altro. 

Chiaramente sono persone che entrano sul territorio italiano e che quindi; devono essere controllate dal punto di vista sanitario perché esiste una procedura che prevede a livello internazionale che, tutto quello che entra in un paese, deve essere controllato. Quella che vedete è la bandiera gialla con la lettera q del codice internazionale dei segnali, che ancora oggi si usa quando una nave arriva da un porto estero in un porto italiano, e che issandola a riva, richiede la libera pratica sanitaria a seguito di una dichiarazione che fa il comandante e se c'è a bordo un medico, il comandante ed il medico dichiarano il nome della nave, che cosa porta, quante persone sono a bordo, e se a bordo ci sono dei malati, oppure dei morti, persone che sono decedute durante la navigazione. Questo controllo viene fatto in frontiera e quindi direttamente dallo Stato. Quindi fa parte di quella attività che lo Stato non ha delegato alle regioni, al servizio sanitario nazionale, ma che fa direttamente in prima persona, utilizzando appunto questa rete di uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera che sono dei punti di ingresso principali del territorio italiano.

Quando parlo di punti d'ingresso, parlo dei punti normalmente considerati, punti di ingresso normali, commerciali, turistici, quindi i maggiori porti e i maggiori aeroporti italiani. Nella vecchia pratica di vigilanza sanitaria transfrontaliera, un tempo esistevano le stazioni sanitarie. Vedete qui nell'immagine quella bellissima stazione sanitaria dell'Asinara che è stata una delle ultime a chiudere; ogni porto era dotato di questi presidi dove la nave che veniva e che aveva un problema a bordo, veniva posta in quarantena fino a che la malattia non si esauriva; fino a che non fossero state fatte tutte le operazioni di disinfezione, di bonifica a tutto quello che stava a bordo, dalle persone ai soldi, alle coperte e tutto il resto. Dopo di che, la malattia si esauriva e la nave poi veniva autorizzata ad operare. Tutte queste cose che sto dicendo hanno origine essenzialmente dai tempi del 1400-1500, i tempi della peste. 

Sappiamo che in Europa la peste è venuta via mare da Caffa, dalla Crimea con dei naviganti, dei commercianti, anzi genovesi, che stavano a Caffa e che vennero contagiati di peste dai Tartari che li avevano posti d'assedio, scappando portarono, trasmisero, attraverso quindi la navigazione la peste, sia prima a Costantinopoli, sia poi in Grecia; poi alla fine sono arrivati a Messina che è stato il primo porto che hanno toccato italiano e Messina li cacciò dopo averli nutriti, insomma il principio della vigilanza sanitaria transfrontaliera, in Italia si affermò nel 1895 con questo primo regio decreto: ”Aprovazione regolamento di Sanità Marittima”, che testualmente recita: ”Il servizio di Sanità Marittima ha per oggetto di vigilare per quanto riguarda l'igiene e la sanità pubblica, sui porti e sulle navi ancorate, nonché sugli arrivi e sulle partenze per la via del mare”. In pratica questo servizio verifica che ogni nave che arriva in porto, in porto nazionale, non contenga, non porti con sé un problema sanitario. L'articolo 107 di questo decreto afferma: “Qualora l'autorità marittima venga a conoscere che, su qualche punto del litorale, sono sbarcati clandestinamente individui o merci, dovrà recarsi sul posto per prendere tutti i provvedimenti eventualmente necessari nell'interesse della sanità pubblica”.

Oltre al porto dove arriva la nave commerciale, questo antico decreto prevedeva anche lo sbarco clandestino; quindi comunque sia, in qualunque posto del Litorale ci fosse uno sbarco non consentito, quella situazione doveva essere attenzionata da parte delle competenti autorità. Questa vigilanza si è sempre fatta, ripeto: le prime stazioni sanitarie risalgono a Venezia, risalgono diciamo ai periodi dei Borboni a Napoli, ma ancora prima ci fu la creazione di alcune situazioni sanitarie che sono diventate importante, quello di Posillipo, Trapani. 

Quindi, questa attenzione c'è sempre stata, e c'è stata anche per quanto riguarda i fenomeni migratori che hanno interessato gli italiani, ad esempio quelli che andavano negli Stati Uniti, vi ricordate quel bel film “nuovo mondo” dove c'era la famiglia che partiva e che veniva poi alloggiata, sostava a Ellis Island, che è un' Isola che stava a New York, e che ora è diventata un museo, dove tutti I migranti che arrivano negli Stati Uniti, venivano controllati, sia dal punto di vista igienico-sanitario, sia dal punto di vista del quoziente intellettivo, sia dal punto di vista di quello che poteva riguardare precedenti penali o deviazioni del pensiero, proprio per rappresentare che questa attività è stata sempre molto seguita.

Nel caso del film, non so se vi ricordate, c'era, una volta superati i controlli sanitari, il bambino che non aveva il quoziente intellettivo sufficiente per diventare un buon americano, un buon cittadino americano, dobbiamo aspettare in Italia il 1982 per avere con la legge 9 febbraio numero 106 il primo regolamento sanitario internazionale adottato a Boston nel 69 quindi, adottato nel 69 da tutti i paesi appartenenti allo MS e recepito in Italia soltanto nel 1982.

 

Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Migrazione:Sanitario Italiano e Paziente Straniero, ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.

Estratto della lezione del dott.: Virgilio COSTANZO

Virgilio Costanzo
Dirigente Medico
Ministero della Salute
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